Complimenti! Hai superato tutti gli ostacoli che ti separavano dal tuo primo giorno di lavoro nella tanto agognata azienda.
Ma ora perché hai quella brutta sensazione di vuoto allo stomaco, malessere generale, che quasi ti paralizza?
Ti starai chiedendo: cosa mi sta succedendo?
Escludendo cause fisiologiche, molto probabilmente si tratta di ansia di andare a lavoro!
Cos’è l’ansia?
Come prima cosa è importante riconoscere l’ansia: è spesso descritta come una sensazione di tensione psicofisica, di preoccupazione e di inquietudine che talvolta sconfina nella paura.
È importante stabilire i confini tra ansia normale e ansia patologica.
L'ansia normale - fisiologica o d'allarme - è uno stato di tensione psicologica e fisica che implica un'attivazione generalizzata di tutte le risorse dell'individuo, consentendo così l'attuazione di iniziative e comportamenti utili all'adattamento. Essa è diretta contro uno stimolo realmente esistente, spesso ben conosciuto, rappresentato da condizioni difficili ed inusuali.
L'ansia è patologica quando disturba in maniera più o meno notevole il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell'individuo. È caratterizzata da uno stato d'incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli. A volte, l'ansia patologica è vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile, oppure può riguardare specifici oggetti ed eventi.
Diverse sono le cause quindi che possono causare l’ansia: ossia tutte le situazioni ritenute potenzialmente pericolose o non controllabili, che possono indurre condizioni invalidanti.
Guarire dalla paura di sbagliare
Molte sono le paure che affiorano sul posto di lavoro: per mia esperienza, posso asserire che più investi in un progetto, che sia di vita, di studio o di lavoro, più, ovviamente, ti sta a cuore la sua buona riuscita.
A questo punto, fa capolino l’ansia, e perchè? Hai paura di sbagliare!
Questa è la paura per antonomasia: a volte ti ingessa, altre ti fa sbagliare, perché essere, o sentirsi, sotto analisi mette pressione non sempre costruttiva, infine, altre ti spinge a buttare il cuore oltre l’ostacolo.
Dovremo essere tutti in grado di veicolare il nostro sentirci sotto analisi nel voler dare sempre di più. Ma, quando subentra l’ansia o non operi o operi male.
Questa paura riguarda sia i rapporti coi colleghi che la propria operatività sul lavoro.
Per quanto riguarda i colleghi, le domande frequenti sono: sono troppo amichevole? Sono troppo distaccata? Se mi rimprovera devo rispondere? Col nuovo stagista che mi hanno affidato devo essere amichevole o devo mantenere il pugno fermo?
Ti posso dire che la soluzione è sempre il giusto equilibrio.
Però ricorda: i colleghi inizialmente sono “solo” colleghi, non confondere i ruoli! Potrebbero nascere amicizie, ma iniziare una relazione di lavoro con confidenze intime è inopportuno!
Per quanto riguarda la produttività sul lavoro, certo si può sbagliare, e non ricevere sempre apprezzamenti principalmente all’inizio. Ma bisogna capire che ciò è normale, nessuno nasce imparato. È solo un indicatore che stiamo operando, non ce ne stiamo con le mani in mano.
In conclusione posso dire che l’ansia nasce dalle paure, può coinvolgere tutti gli ambiti quindi anche il lavoro.
Tutti abbiamo paura, soprattutto di ciò che è ancora ignoto. Ma ciò non ci deve bloccare, dobbiamo sempre agire come reputiamo opportuno, e, se sbagliamo, apprendiamo il nostro errore, e andiamo avanti.
Solo la consapevolezza che fare un errore è naturale, ma, bisogna sempre accettarlo, capirlo e capire come correggerlo.
Cecilia
Staff UIS
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